La descrizione di seguito indicata non vuole essere una guida specifica ma costituisce un sunto riepilogativo di quel che rappresenta la vastità e complessità della materia spesso frammentata e confusionaria, il cui percorso potrebbe rivelarsi tortuoso e difficoltoso persino per gli addetti ai lavori.
Ogni caso merita una trattazione a sé, tenendo conto della realtà aziendale, della figura professionale del lavoratore nonché della tipologia di distacco da effettuare.
Pertanto ai fini di maggior approfondimento e specifica consulenza si prega di prendere contatti con lo studio.

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Permesso di soggiorno
per residenza elettiva

Visto di ingresso per residenza elettiva

Il visto per residenza elettiva viene concesso ai cittadini stranieri che dimostrino di essere in possesso di risorse economiche sufficienti per non diventare un onere a carico dell’assistenza sociale dello Stato e, quindi, di mantenersi autonomamente senza esercitare alcuna attività lavorativa. (Decreto Interministeriale dell’11 maggio 2011 e Regolamento (UE) n.977/2011 della Commissione del 3 ottobre 2011).

Le fonti economiche devono provenire da attività lecite, diverse dal lavoro subordinato, come per esempio pensioni, vitalizi, proprietà immobiliari (anche site in Italia), titolarità di attività economiche/commerciali, con riferimento alle quali si possa supporre la continuità nel futuro. La domanda va proposta direttamente al Consolato italiano del Paese di origine del cittadino extracomunitario o in quello in cui il egli risulta legalmente residente producendo quanto segue:

  1. Formulario di richiesta di visto;
  2. Fotografia recente in formato tessera;
  3. Passaporto o comunque documento di viaggio in corso di validità con scadenza superiore di almeno tre mesi a quella del visto richiesto;
  4. Documentate e dettagliate garanzie circa le risorse economiche ampie e costanti nel tempo, derivanti da rendite (pensioni o vitalizi), proprietà immobiliari, stabili attività economico-commerciali o da altre fonti disponibilità in Italia di adeguato alloggio (Fonti diverse da lavoro subordinato).
  5. “Tali risorse, comunque non inferiori al triplo dell’importo annuo previsto dalla tabella A allegata alla direttiva del Ministro dell’interno del 1 marzo 2000 “ ossia dell’importo minimo di sussistenza secondo i dati ISTAT (31.000,00 EURO);
  6. Assicurazione sanitaria avente una copertura minima di € 30.000 per le spese per il ricovero ospedaliero d’urgenza e le spese di rimpatrio.
  7. Disponibilità di un alloggio da eleggere a residenza, di proprietà o in affitto con contratto già stipulato

A questo punto il cittadino straniero, entro otto giorni dall’ingresso in Italia, dovrà inviare il kit postale ai fini della richiesta del permesso di soggiorno allegando ai moduli 1 e 2:

  1. Marca da bollo da 16 euro
  2. Fotocopia Passaporto (solo le pagine con timbri e visti)
  3. Disponibilità di un'abitazione da eleggere a residenza, (contratto di affitto, certificato di proprietà, etc)
  4. Documentazione che attesta la disponibilità di risorse economiche autonome. Tali risorse dovranno provenire dalla titolarità di rendite (pensioni, vitalizi), dal possesso di proprietà immobiliari, dalla titolarità di stabili attività economico-commerciali o da altre fonti diverse dal lavoro subordinato.
  5. Fotocopia Polizza assicurativa, valida sul territorio nazionale, contro il rischio di malattia e infortuni

Il permesso di soggiorno viene rilasciato per un periodo di uno o due anni ed è rinnovabile per lo stesso periodo se sussistono i requisiti che hanno determinato il suo rilascio. Dopo cinque anni è possibile formulare istanza di rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), ovvero un permesso di soggiorno permanente seppur soggetto ad aggiornamento quinquennale.

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